Ho letto "La Bibbia di Kolbrin - L'avvento del Distruttore" quasi tutto d'un fiato, dico quasi perché si tratta di 652 pagine, ma le ho divorate in pochissimo tempo poiché sono scritte in modo scorrevole e la storia è intrigante, ricca di eventi creati e descritti per regalare emozioni. Claudio Colombi introduce i suoi personaggi raccontando di ognuno un evento particolare che li caratterizza, così facendo te li fa conoscere tanto da entrare nella tua mente come persone incontrate nel tuo stesso vissuto. La storia è particolareggiata da omicidi e scene che rasentano il limite della depravazione, ma oltre alla malvagità dell'assassino ci fa partecipe dei sentimenti di umanità dei personaggi "buoni" della storia, quelli che si trovano invischiati contro la loro volontà in un crescendo di situazioni complicate. Ho amato ogni pagina di questo romanzo, anzi, a essere sincera quattro righe le ho contestate all'autore, ma solo perché le ho trovate un tantino crudeli. La storia è un susseguirsi serrato di nuovi eventi che non ti lascia il tempo di metabolizzare. Ci racconta una particolare arroganza dell'assassino, poiché sa di poterla fare franca, ma potrebbe ritrovarsi nei guai, per pianificazioni e programmi saltati. Ma effettivamente l'FBI è svantaggiata, brancolando tra supposizioni e indagini senza risultati. Intanto, "i buoni" portano avanti le loro indagini informali arrivando a scoprire tutto quanto, senza poterlo provare. Ma non posso raccontare la storia senza il rischio di fare spoiler, quindi mi limiterò a dire che la storia è ben scritta e riesce a catturare l'attenzione in modo particolare, tanto da non riuscire a interromperne la lettura, tanto da spingerti a guardarti alle spalle, mentre sei lì intento a leggere, come se avvertissi la presenza del Distruttore.
Insomma, lo consiglio: una lettura davvero intrigante, anche se una pecca gliel'ho trovata... La trama è ben costruita, ricca e intrigata, non mancano dettagli agghiaccianti e lo stile di narrazione è fluido e convicente, le scene dettagliate vengono però meno sul finale, seppur realistico e con un colpo di scena degno di nota, al termine l'autore ci lascia riassumendo le sorti dei personaggi, ciò che io avrei descritto come il resto della storia con scene e conclusioni ben dettagliate e realistiche. Qui sembra quasi che l'autore, avendo già dato idea di come andranno a finire le indagini, ne dia per scontato lo svolgimento, negandoci così il piacere del finale romanzato. Ma è soltanto una mia modesta opinione, forse dettata dal desiderio infranto di poter leggere "un finale romanzato" nel magnifico stile di Claudio Colombi.

- Giovanna Alessandra Fenili -

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