"Quel Piccante Desiderio Inconscio" - di Giovanna Alessandra Fenili -
PREMESSA
Vi voglio raccontare alcune storie che non hanno la pretesa di divenire degli esempi da cui trarre per forza delle morali, ma piuttosto vogliono proporre una riflessione sulle problematiche più frequenti nella vita di coppia e di come queste si possano superare. Andremo ad elencare e a porre delle riflessioni su tutte le problematiche che si creano in una convivenza e parleremo anche della facilità di come una stupidaggine si possa ingrandire fino ad arrivare a distruggere un rapporto.
Alcune delle storie, che ho raccolto e rielaborato e che vi sto per raccontare, sono l'esempio di come talvolta, dopo una catastrofe matrimoniale o dopo una grossa delusione, si possa tornare a riassaporare il gusto di “gioire della vita”; di come si possa, cambiando in parte le proprie abitudini e atteggiamenti, tornare a sorridere; o di come si possa imparare a guardarsi allo specchio con fiducia. Ma non è tutto, tra le storie che ho raccolto e rielaborato ci sono anche esempi di come, a volte nella vita, si possa scoprire d'essere diversi da quello che crediamo d'essere. E vi potrebbe essere d'aiuto arrivare a scoprire tutte le privazioni “inconsce” che il nostro “io apparente” ci ha imposto. Sembra complesso ma in realtà è molto più semplice farlo che spiegarlo. Ci si può arrivare soltanto mettendo in discussione il modo in cui viviamo, superando quindi il punto di limite della nostra mente (cioè scindere il conscio dall'inconscio). In queste storie si evidenzia che, procedendo con l'introspezione, ognuno di noi può arrivare a mettere a nudo tutti i propri desideri, compresi quei desideri inconsci e piccanti che, dopo essere stati per tanto tempo oscurati da quella che chiamiamo la parte razionale della mente, finalmente possono emergere.
Tra gli esempi da me narrati, alcuni, sveleranno come, con naturalezza e facilità, possa essere sufficiente seguire dei semplici consigli per arrivare a ritrovare la voglia di divertirsi. Non sono un luminare, né una psicologa, non voglio dare per certe le mie tesi e non voglio nemmeno dare delle regole base, ma credo di poter raccontare alcuni casi che potranno svelare alcuni dei modi possibili per ribellarsi alla depressione, sia quella data dall'assenza di soddisfazioni nell'ambito lavorativo o di vita, sia quella talvolta intrinseca allo status sigle, o comunque allo stato di depressione in genere.
Vi voglio raccontare alcune storie che non hanno la pretesa di divenire degli esempi da cui trarre per forza delle morali, ma piuttosto vogliono proporre una riflessione sulle problematiche più frequenti nella vita di coppia e di come queste si possano superare. Andremo ad elencare e a porre delle riflessioni su tutte le problematiche che si creano in una convivenza e parleremo anche della facilità di come una stupidaggine si possa ingrandire fino ad arrivare a distruggere un rapporto.
Alcune delle storie, che ho raccolto e rielaborato e che vi sto per raccontare, sono l'esempio di come talvolta, dopo una catastrofe matrimoniale o dopo una grossa delusione, si possa tornare a riassaporare il gusto di “gioire della vita”; di come si possa, cambiando in parte le proprie abitudini e atteggiamenti, tornare a sorridere; o di come si possa imparare a guardarsi allo specchio con fiducia. Ma non è tutto, tra le storie che ho raccolto e rielaborato ci sono anche esempi di come, a volte nella vita, si possa scoprire d'essere diversi da quello che crediamo d'essere. E vi potrebbe essere d'aiuto arrivare a scoprire tutte le privazioni “inconsce” che il nostro “io apparente” ci ha imposto. Sembra complesso ma in realtà è molto più semplice farlo che spiegarlo. Ci si può arrivare soltanto mettendo in discussione il modo in cui viviamo, superando quindi il punto di limite della nostra mente (cioè scindere il conscio dall'inconscio). In queste storie si evidenzia che, procedendo con l'introspezione, ognuno di noi può arrivare a mettere a nudo tutti i propri desideri, compresi quei desideri inconsci e piccanti che, dopo essere stati per tanto tempo oscurati da quella che chiamiamo la parte razionale della mente, finalmente possono emergere.
Tra gli esempi da me narrati, alcuni, sveleranno come, con naturalezza e facilità, possa essere sufficiente seguire dei semplici consigli per arrivare a ritrovare la voglia di divertirsi. Non sono un luminare, né una psicologa, non voglio dare per certe le mie tesi e non voglio nemmeno dare delle regole base, ma credo di poter raccontare alcuni casi che potranno svelare alcuni dei modi possibili per ribellarsi alla depressione, sia quella data dall'assenza di soddisfazioni nell'ambito lavorativo o di vita, sia quella talvolta intrinseca allo status sigle, o comunque allo stato di depressione in genere.
Suggerimenti
a parte, credo che cercando di non chiudersi in se stessi e aprendosi
a nuove prospettive, si possa trovare la strada per iniziare la
nostra lotta, si possa trovare il coraggio per uscire di casa in
compagnia degli amici, anche quando ci sentiamo talmente male da non
avere più la forza nemmeno di lavarci, di mangiare o fare tutte
quelle cose ritenute di routine. Ovviamente, so bene che per quelle
persone che stanno toccando il fondo non sarà una passeggiata e dico
già che gli sforzi da fare saranno molti, ma saranno sempre meno
pesanti di quello che si può pensare e credo valga la pena di
tentare. Per esperienza personale, so che molte delle persone che
escono da una separazione non hanno più amici con i quali poter
uscire a far cazzate. Purtroppo da sposati si tende a frequentare
gente sposata e succede che da single ci si possa sentire spiazzati,
o comunque di peso. Non è colpa dei nostri amici. Magari alcuni di
loro sono davvero felicemente sposati e, comunque, tutti quanti,
felici o meno, hanno dei doveri familiari che non gli consentono di
uscire la sera, o di fare un viaggio da soli. Ma chi esce da una
separazione ha bisogno di socializzare e deve trovare la forza di
uscire comunque, fare nuove amicizie con le quali poter condividere
serate dedicate unicamente allo svago. Chiaramente dovrà schivare
coloro che, come lui/lei, si sono separati da poco e sono depressi,
dovrà anche fare attenzione a non opprimere i suoi nuovi amici con
discorsi sul proprio status e dovrà cercare di allargare sempre di
più le proprie amicizie, senza chiudere la cerchia a pochi eletti.
Non è un caso che tutto converga verso la necessità di riuscire a
distrarsi dai problemi che assillano la vostra quotidianità, perché
le distrazioni portano la vostra mente ad essere più obbiettiva,
condizione necessaria per riuscire a liberarvi dallo stato depressivo
in cui vi trovate. È
fondamentale cercare di liberarsi dai pensieri negativi per aprire la
mente alle nuove “occasioni”, ma non dovrete ossessionarvi e lo
scopo dovrà essere soltanto lo svago, il resto verrà da sé. È
importante tenere i sensi all'erta per riconoscere il “momento”,
ma è oltremodo fondamentale saper accettare la sfida, quando questa
si presenta. Non è necessario essere pronti da subito, piuttosto,
essenziale è lasciarsi coinvolgere dal mondo che ci circonda, essere
cioè predisposti al cambiamento. Il resto sarà semplice, vi basterà
cogliere un'occasione, senza pregiudizi, accettando cioè di giocare
una nuova partita della quale non si conoscono le regole... potreste
anche ritrovarvi a scoprire un gioco intricante, che potrebbe
sconvolgere la vostra vita, oppure semplicemente farvi aprire gli
occhi in una dimensione a voi prima sconosciuta. Finalmente potreste
trovare il mezzo per arrivare nei meandri della vostra mente, dove certi desideri vengono imprigionati, dove la vostra
vera personalità si è nascosta negli ultimi anni, se non sempre.
Diventa fondamentale vivere ogni giorno come se da un momento
all'altro qualcuno potesse fornirci la chiave della felicità, magari
di soli pochi attimi o giorni. Chiave che potrebbe aprire le porte di
una brillante carriera, o farci conoscere il nostro migliore amico
per la vita, o regalarci di nuovo l'amore. Oppure, perché no! Darci
tutte queste cose insieme.
Comunque,
se non si è vigili, aperti alla novità e ai cambiamenti, pronti a
cogliere l'attimo fuggente e pronti ad aprire le porte dell'ignoto,
potremmo rischiare di perdere la nostra occasione.
“Quel
piccante desiderio inconscio...”
Laura
ha superato i quarantaquattro anni e, come molte..
(segue)
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